Visitare Alberobello, la città dei trulli in Puglia

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Se si pensa alla Puglia, non c’è forse immagine più iconica della “Città dei Trulli”: un luogo unico e inimitabile, da vedere assolutamente almeno una volta nella vita. Visitare Alberobello è un’esperienza da non perdere, per un tuffo a capofitto nel passato della Valle d’Itria, fra i borghi più noti e affascinanti dell’Italia intera.

Visitare Alberobello, la città dei trulli in Puglia

Visitare Alberobello - Federica Xotti

Dichiarata nel 1996 Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, Alberobello è forse il simbolo per antonomasia della Puglia, una regione che ha fatto della Città dei Trulli un suo insindacabile biglietto da visita.
Un posto celebre in tutto il mondo, con il suo orizzonte ineguagliabile, architettonicamente impareggiabile e di grande importanza storica.
Come un villaggio delle fiabe, di tetti a punta e muri bianchi, comignoli di pietra e balconcini fioriti. Un dedalo di vicoli stretti, di pinnacoli che si susseguono, di viuzze che si illuminano di mille lucine non appena vi cala la sera.
Un luogo di incanto e poesia che profuma di passato eppure sempre così attuale, che sa parlare e raccontare storie, anche senza dire una parola.

Ma che cos’è un trullo?

trulli si caratterizzano per essere costruzioni coniche di pietra calcarea, tipiche della Puglia centro-meridionale.
La maggior parte di essi si trova in Valle d’Itria, dove – per l’appunto – sorge Alberobello i cui trulli più antichi risalgono al XIV secolo. Fu in tale periodo, infatti, che iniziarono a formarsi in questa zona i primi insediamenti rurali di contadini che, pur di non pagare le tasse al Regno di Napoli, idearono strutture facilmente smontabili, temporanee, costituite da muri a secco, senza l’uso della malta: nacquero così i trulli.
Alcuni trulli presentano inoltre iscrizioni bianche sui tetti, capaci di donare loro un fascino ancor più forte e particolare. Si tratta di simboli esoterici, proveniente dal culto pagano, a scopo magico e propiziatorio.
Un esempio? ll tridente rivolto al cielo, come una preghiera indirizzata alla Trinità.

Visitare Alberobello: Rione Monti e Rione Aia Piccola

Sono due i distretti principali che compongono la cittadina di Alberobello: il Rione Monti, composto da ben 1030 trulli e il Rione Aia Piccola, che di trulli ne conta 400, quasi tutti abitati.

Trattandosi di un piccolo borgo, è facile visitare Alberobello in poco tempo, magari nel tardo pomeriggio, in attesa del tramonto.
Il mio consiglio, se si viaggia in auto, è di posteggiare la macchina leggermente fuori dal centro (parcheggio a pagamento, con ticket orario) per poi proseguire a piedi, nell’esplorazione del paesino.

Cosa vedere nel Rione Monti

Costituito da otto stradine irregolari che si snodano in salita, verso la sommità di una collina, il Rione Monti è la zona più turistica di Alberobello. Qui, la maggior parte dei trulli presenti sono stati trasformati in locali, negozi di souvenir e botteghe artigiane.
Da non perdere, la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, anch’essa a forma di trullo e i mitici Trulli Siamesi, uniti sulla cima ma con due ingressi, che si aprono su vie differenti.
Visitare Alberobello - chiesa trulloPer scattare qualche bella foto, vi suggerisco di salire sulla terrazza di uno dei tanti negozietti, da cui ammirare le vie di Rione Monti da un’altra prospettiva. Generalmente, per accedervi è necessario acquisatre qualcosa, ma anche un semplice magnete da frigo va benissimo.
Un ulteriore punto panoramico, dove godere di una vista davvero spettacolare, si trova ad  Alberobello centro, in piazza Gian Girolamo D’Acquaviva D’Aragona, presso la terrazza-tetto Belvedere o Terrazza di Santa Lucia, totalmente gratuita.
Visitare AlberobelloCosa vedere nel Rione Aia Piccola

Decisamente più residenziale rispetto alla zona precedente, Rione Aia Piccola è il posto perfetto per immergersi nell’atmosfera del vecchio borgo medievale. Esso non è infatti stato invaso dalle attività commerciali, conservando così ancora intatto il suo spirito originario.
Da vedere qui, il Trullo Sovrano, un trullo a due piani con un’enorme facciata diventato, ad oggi, una una casa-museo con ingresso a pagamento e Casa Pezzolla, un complesso architettonico unico nel suo genere, composto da 15 trulli comunicanti. Anch’essa è al momento un museo, dove poter approfondire la cultura del territorio,  curiosando fra gli arredamenti tipici di un trullo dell’epoca contadina.

Federica, 30 anni, made in Friuli. Laureata in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale. Travel addicted per nascita e travel blogger di mestiere, sono alla continua ricerca di nuove esperienze ed avventure da condividere.

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