Cosa vedere a Napoli in 2 giorni

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Vedere Napoli in 2 giorni si può, è impegnativo ma possibile, seguendo un itinerario tra quelli che sono i must see del capoluogo campano. Da Piazza del Plebiscito al Centro Storico, passando per il Lungomare e poi su, fino a Castel Sant’Elmo, per lasciarsi conquistare e innamorarsi perdutamente di una delle città più belle d’Italia.

Cosa vedere a Napoli in 2 giorni

vedere a napoli in 2 giorni

“Vedi Napoli e poi muori” – diceva qualcuno – ma io, onestamente, mi ci sento persino viva il doppio, con il Vesuvio sullo sfondo e il profumo di mare addosso.
Napoli, che scopro sotto il caldissimo sole estivo, che mi s’appiccica sulla pelle come l’umidità d’agosto.
Caotica e rumorosa, nelle strette vie di San Gregorio Armeno ma apparentemente quieta e silenziosa, se la si ammira dall’alto di Castel Sant’Elmo, con “Spaccanapoli” ai piedi che, diritta, divide in due il centro storico.
Disordinata, sregolata, così come il traffico per le strade, quando i motorini zigzagano fra le corsie, insinuandosi negli spazi fra le auto ma anche austera ed elegante, come le sue splendide chiese barocche.
Una città, uno spirito, uno stile di vita.
Napule è…

Da non perdere:

Galleria Umberto I

Una visita di Napoli non può che cominciare da Galleria Umberto I, uno dei simboli della città, inaugurata nel 1892 e costruita in soli tre anni.
Vi entro, la osservo e subito ne noto le analogie con Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, così simile nei colori e nelle forme ma precedente alla sorella napoletana.
Si tratta di uno spazio maestoso e affascinante, in passato luogo di ritrovo della mondanità, costituito da ben quattro ingressi. Vale la pena di percorrerla tutta, con il naso all’insù, per poter ammirare in tutta la sua bellezza la grande copertura in vetro e ferro, sormontata da una cupola alta 57 metri.

Entrando dall’ingresso di Via San Carlo, suggerisco poi di uscire da quello in Via Toledo, delimitata a Sud dal quartiere San Ferdinando e a nord dai Quartieri Spagnoli, luogo iconico di vita vera, da vedere a Napoli.

Piazza del Plebiscito e Palazzo Reale

Con una superficie di circa 25mila metri quadrati, Piazza del Plebiscito è la più grande di Napoli e tra le più grandi d’Italia.
Al centro vi sono due statue equestri realizzate dal Canova e raffiguranti Carlo III di Borbone e suo figlio Ferdinando I mentre in fondo spicca l’architettura neoclassica della Basilica di San Francesco da Paola che – a primo sguardo – ricorda il Pantheon di Roma nonché richiama il colonnato di Piazza San Pietro, a cui si ispira.
La sua cupola, tuttavia, non è particolarmente alta in quanto, da indicazioni progettuali, essa non poteva superare quella di Palazzo Reale, posto proprio di fronte.
Voluto nel 1600 dal viceré Fernando di Castro come residenza del re di Spagna ospita, all’ingresso, un meraviglioso scalone monumentale, di grande impatto visivo.
Palazzo Reale NapoliLo incontro e ne rimango stupefatta, completamente rapita dal suo abbagliante candore marmoreo nonchè dall’imponenza complessiva di quell’architettura che pare quasi voler avvolgere e rapire il visitatore.
In cima allo scalone, si trovano poi gli appartamenti reali mentre il complesso ospita anche la Biblioteca Nazionale, con un patrimonio di circa 19.000 manoscritti, 4.563 incunaboli, 1.792 papiri ercolanesi, circa 1.800.000 di volumi a stampa ed oltre 8.300 testate di periodici.

Maschio Angioino

Il Maschio Angioino è uno dei castelli più belli e meglio conservati della città, eretto per volere di Carlo I d’Angiò nel 1279. Possenti mura di pietra accolgono il visitatore che varca il suo imponente ingresso ad arco, stretto fra due delle cinqe torri merlate.
Per visitarlo, sono essenzialmente tre i percorsi che è possibile seguire, per calarsi a fondo nell’atmosfera e nella magia di una struttura così antica e affascinante.Il primo è di tipo esoterico, e collega la Sala dei Baroni e l’antica Sala del Trono, alla Cattedrale di Valencia e al Santo Graal; il secondo percorso è di carattere storico e consente di compiere un viaggio a ritroso nel nel tempo, partendo dall’Arco di Trionfo e proseguendo nei sotterranei, dove si trovano le vecchie prigioni. L’ultimo itinerario è invece decisamente più avventuroso e permette di calarsi in un pozzo nelle profondità del castello fino addirittura a 30 metri.

Da Piazza del Gesù a Spaccanapoli

La passeggiata che porta da Piazza del Gesù fino alla celebre Spaccanapoli si snoda fra quelli che sono i vicoli dell’antico cuore della metropoli campana.
Il punto di partenza è appunto la piazza, al centro della quale si trova il monumentale obelisco dell’Immacolata, alto 30 metri e risalente al settecento: sulla sua cima, troneggia la statua di una Madonna.
Pochi passi più in là, merita una visita la meravigliosa Chiesa del Gesù, da cui la piazza prende il nome. Gli interni, dorati e ricchissimi, mi lasciano a bocca aperta, mentre percorro la navata centrale col naso all’insù cercando di cogliere più dettagli possibile degli incredibili affreschi che ne decorano la volta.
Le si contrappone – stilisticamente parlando – la vicina Basilica di Santa Chiara. Essa, in stile gotico, appare diametralmente differente dalla precedente, altrettando grande e maestosa eppure così semplice e lineare, quasi spoglia. Fanno parte del medesimo complesso anche un monastero, il chiostro, degli scavi archeologici, un museo e un grande refettorio.

Imboccando poi la via proprio fuori dalla Basilica, ecco che ci si trova a percorrere la famosa Spaccanapoli – formalmente Via Benedetto Croce – la cui particolarità è di dividere visivamete il centro storico a metà. Se vi ci si pone in mezzo, infatti, da un lato la si vede proseguire fino al Duomo mentre dall’altro la si ammira procedere diritta sino addirittura a Castel Sant’Elmo, all’estremità opposta.
Una via che è un susseguirsi di palazzzi storici e punti di interesse, da esplorare con calma, godendosi ogni scorcio di quella che è una delle zone più affascinanti di Napoli.

San Gregorio Armeno

Se si desidera vedere Napoli per davvero, assaporandone veracità e autenticità, ecco allora che non si può trascurare una visita nel caratteristico quartiere di San Gregorio Armeno, la via conosciuta e rinomata in tutto il mondo per le sue tipiche botteghe in cui lasciarsi incantare dalla quintessenza dell’arte presepale, tramandata di generazione in generazione.

Fra bancarelle e vetrine, mi perdo a scovare e riconoscere le statuine degli innumerevoli personaggi famosi che le popolano, da Fedez a Nadia Toffa, da Pino Daniele a Karl Lagerfeld.
Un potpourri di volti e personalità, pronti per essere acuqistati e disposti nel presepe, alla faccia della tradizione e con la giusta dose di trash.

Castel dell’Ovo

Con la sua posizione strategica direttamente sul Golfo di Napoli, Castel dell’Ovo è il castello più antico del capoluogo campano. Esso sorge sull’isolotto di Megaride in quel luogo in cui, seguendo la leggenda, la Sirena Partenope fondò la città nel VIII secolo a.C.
Secondo altri, la struttura coinciderebbe con la mitica Villa di Lucullo mentre si racconta persino, per giustificarne il nome, che il poeta Virgilio vi avesse nascosto un uovo nei sotterranei, al fine di garantire l’integrità della struttura. Se l’uovo si fosse rotto, il castello sarebbe dunque crollato e – come conseguenza – Napoli sarebbe stata colpita da infinite disgrazie.
L’ingresso è gratuito e vale la pena entrarvi, per passeggiare fra le sue solide mura fino a raggiungere la terrazza superiore dove, fra feritoie e cannoni, si gode di una meravigliosa vista sul Vesuvio.

Castel Sant’Elmo

Per vedere Napoli da una prospettiva ancora diversa e fotografarla dall’alto, in tutto il suo splendore, tappa obbligatoria è Castel Sant’Elmo, situato sulla collina del Vomero.
Mentirei se negassi una preferenza particolare per questo posto che, devo ammetterlo, mi ha colpita sin da subito.

Si tratta di un antico castello medievale, in parte ricavato dalla roccia viva, che si trova a 250 m s.l.m e che, dalla somittà, permettere di osservare tutta la città, il golfo e le strade che dalle alture circostanti conducono al centro.
Ad oggi Castel Sant’Elmo è un museo permanente, il “Napoli Novecento”, nonché sede di varie mostre temporanee, fiere e manifestazioni.

Federica, 30 anni, made in Friuli. Laureata in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale. Travel addicted per nascita e travel blogger di mestiere, sono alla continua ricerca di nuove esperienze ed avventure da condividere.

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