Da poco rientrata dalla mia vacanza a Marsa Alam, scrivo questo articolo a caldo, con il tepore del Mar Rosso ancora addosso, con le emozioni ancora fresche nel cuore.
Un post per rispondere a tutte le vostre richieste, per spiegarvi ancora una volta cosa ho trovato laggiù e che cosa ho visto cambiare in poco tempo, dopo la mia ultima visita a giugno 2016.
In vacanza a Marsa Alam: l’Egitto tenta la ripresa ma…

“…ma com’è la situazione in Egitto? Tutto tranquillo?”
Arrivata al piccolo aeroporto di Marsa Alam, dopo circa 4 ore e mezza di volo, lo trovo esattamente uguale a 6 anni fa, quando ci atterrai per la prima volta.
All’ingresso i banchetti dei tour operator sono pronti ad accogliere i turisti in arrivo: per l’Italia scorgo Eden Viaggi, Veratour ed i membri del gruppo Alpitour...
Agli sportelli dei visti tutto procede come di norma e quasi sono contenta di veder formarsi una fila di persone in coda, tutte straniere, tutti vacanzieri.
Eh sì perchè dopo il mio viaggio di qualche mese fa temevo decisamente il bis. Avevo paura di replicare quel senso di desolazione provato a Sharm El Sheik…in un hotel con pochissimi ospiti e nemmeno un italiano: ad oggi, niente di tutto ciò!
Passati i canonici controlli mi dirigo sul pullman per il transfer in hotel e chicchierando un po’ con gli altri mi accorgo che praticamente per nussuno si tratta della prima vacanza a Marsa Alam.
Qualcuno mi dice “Pensa cara, io ci vengo da ben 25 anni!” mentre altri, più contenuti, confessano di esserci stati SOLTANTO 10 volte.
Riflettendoci, mi rendo conto io stessa di fare parte di questo gruppo di “turisti affezionati”, di “fedelissimi” e comincio a tracciare un quadro di ciò che è la situazione del Mar Rosso oggi: barbaramente sporcato dal terrorismo psicologico dei media, continua ad essere amato da chi ha già imparato a conoscerlo e capirlo mentre fatica a rientrare nella lista delle destinazioni papabili di chi prima d’ora non ha mai avuto la fortuna di scoprirlo.
Un pensiero che trova ulteriore conferma durante la vacanza, al momento di organizzare le escursioni in loco.
Dall’Italia mi ero già fatta un’idea di ciò che volevo vedere e dei tour a cui partecipare ma, una volta lì, l’amara scoperta: il programma c’è ma mancano le adesioni!
Su tre uscite stabilite soltanto una è partita regolarmente mentre per altre non è stato possibile raggiungere il numero minimo di partecipanti (SETTE-OTTO PERSONE!) pur cercando di coinvolgere ospiti da più resort sulla costa.
Inghiottito il rospo e il dispiacere, ragiono sul fatto che questa non è altro che la conseguenza di quello che definirei come un “turismo di ritorno“: è evidente che chi in Egitto ci viene da molti anni ha già visitato tutto e, considerata l’età spesso avanzata, preferisce trascorrere un soggiorno di relax e riposo piuttosto che partire all’avventura.
Quelli che mancano sono i giovani, i novellini, gli esploratori e non certo l’organizzazione di fondo, la voglia del Paese di farsi scoprire e la sicurezza in cui farlo in totale tranquillità.
Il giorno della mia escursioni ad Aswan mi aspettano ben 6 ore di viaggio, attraversando il deserto orientale per più di 400 km.
Dal finestrino osservo il mondo che scorre fuori: prima il piccolo centro di Marsa Alam, con i cantieri aperti e le case in costruzioni, poi le rocce color ocra, il silenzio e il vuoto più totale.
Man mano che ci si avvicina a destinazione spunta qualche villaggio di pescatori, i bambini corrono per le strade e gli asinelli traino i soliti carichi pesanti sui marciapiedi.
Talvolta troviamo un posto di blocco: ci controllano patente e libretto, visti e permessi fino a raggiungere la moderna Aswan, con il traffico, i negozi e i tuk tuk – di importazione orientale – che zigzagano qua e là.
Continuo a guardarmi intorno e capisco che, se per utopia io non avessi mai visto un TG o letto un giornale, non potrei in nessun modo ricollegare l’Egitto all’idea di una meta da black list.
E avrei voluto foste tutti lì, ve lo assicuro!
In resort si sta benissimo!
La gente c’è ma si percepisce che l’occupazione non supera il 70% della capacità totale…e questo dispiace!
Se da un lato sono felice di notare che il traffico sta aumentando – e ciò mi viene confermato dal manager della struttura – continuo a domandarmi: ma perchè?!?
Perchè non avete voglia anche voi di una vacanza a Marsa Alam? Perchè non riuscite (e mi riferisco a un voi totalmente generico) a mettere da parte i preconcetti lasciandovi trasportare dall’idea di una viaggio in paradiso?
Quello che posso dire, per concludere, è che ciò che ho visto è un Egitto che ce la sta mettendo tutta, che tenta la ripresa ma…ha bisogno di noi!
Un Paese che vuole mostrarsi per ciò che è realmente e non per ciò che viene raccontato da chi ha altri interessi in ballo.
Una destinazione, il Mar Rosso, che si dissocia da qualsiasi questione politica ed economica, presentadosi semplicemente con le sue spiagge sbianche, il mare da sogno e le salde fondamenta di una storia millenaria che trova spazio nei magnifici templi di Luxor, Edfu, Philae..
Un posto la cui forza sta nella gente che ancora ci lavora, egiziani e operatori stranieri che continuano a crederci, cooperando e mettendo il cuore in ciò che fanno per riportare l’Egitto lì dove merita, sulla vetta delle mete a corto/medio raggio preferite dagli italiani!
Vacanza a Marsa Alam
Discussion6 commenti
Articolo molto interessante. Però ti dirò, io sono proprio una di quelle che al momento evita l’Egitto non per tutto quello “che si sente alla tv”, ma per quello che è oggettivamente successo. Il fatto è che, con tutto il mondo ancora da vedere, perché devo proprio andarmi a cercare un Paese che al momento non è propriamente stabile o sicuro?
Ormai sì, gli attentati possono accadere ovunque ecc ecc… ma oltre a tutti gli attentati e fatti spiacevoli dell’ultimo anno, io non riesco a farmi andare giù ciò che è successo a quel ragazzo, Giulio Regeni, e a tutto ciò di marcio che ci gira intorno (politica, polizia corrotta…).
Quindi per me l’Egitto, anche se dev’essere un posto magnifico, in questo momento è fuori dalla wish list per come è gestito! In futuro spero che le cose migliorino, per il bene di questo Paese e della gente corretta che ci vive.
A presto una vacanza in Egitto insieme!
e dopo il tuo articolo credo che gli ultimi dubbi siano svaniti.ci ritorno in aprile.
Che meraviglia Luca!
E quanto mi fa piacere questo messaggio Goditi le vacanze e quel meraviglioso Paese che è l’Egitto!
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Io, con marito e figlia di 23 anni, stiamo per partire per Marsa Alam.
Abbiamo prenotato circa 1 mese fa, presso agenzia di viaggi, la nostra prima vacanza al mare in quelle zone.
Tutti gli amici ci hanno detto che siamo pazzi, che avremmo avuto migliaia di altre destinazioni belle e sicure da scegliere. Che andare lì significa andare a cercarsi grane.
Io ero serena e tranquilla al momennto della prenotazione ed ora sono attanagliata dalla paura.
Leggendo FEDERICA, mi sono un po’ risollevata.
Non capisco questo TERRORISMO PSICOLOGICO, in tempi in cui anche LONDRA, PARIGI, NIZZA, BERLINO, BARCELLONA, e tante altre località Europee hanno significato molte morti anche di nostri connazionali. Aggiungerò al mio rientro, altri commenti in favore di questo Egitto che cerca di risollevare la testa.. Mariateresa
Brava Mariateresa e grazie per queste parole e per il tuo contributo. Sarebbe bello che tutti riuscissero a pensarla cosí, che si soffermassero a riflettere, anche solo per un attimo. Ti auguro uno splendido viaggio, sicura che sarà indimenticabile.
Buon Egitto!