“La stanza è brutta e io non pago!”: l’ha detto la Cassazione

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Buone notizie, molto interessanti, arrivano da una recente sentenza della Cassazione.

Decisioni che vanno a schierarsi contro l’ormai diffusissimo diritto al Photoshop che diversi albergatori credono lecito concedersi; cataloghi impeccabili con foto da resort a 5 stelle, immagini ritoccatissime per rendere le sistemazioni più luminose, apparentemente più spaziose e accattivanti.

STOP! Gli ospiti pretendono tutela e la Cassazione corre in soccorso!

Da oggi, previa raccolta di testimonianze e di foto VERE da presentare al giudice, il viaggiatore ha il diritto di protestare e di vedersi risarcire il prezzo pagato per quella camera che non corrisponde alle aspettative create da siti internet e brouchures.

La stanza è brutta e io non pago! …e anzi, nell’eventualità della proposta in una sistemazione alternativa, magari più costosa o lontana, l’ospite “ingannato” può anche chiedere un indennizzo per le spese sostenute e il danno non patrimoniale per la frustrazione dovuta alla vacanza andata a rotoli.

Hotel+Hell

Federica, 30 anni, made in Friuli. Laureata in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale. Travel addicted per nascita e travel blogger di mestiere, sono alla continua ricerca di nuove esperienze ed avventure da condividere.

Discussion4 commenti

    • Hai proprio ragione Michela!
      Ad ogni viaggio ringrazio l’inventore di TripAdvisor, altrimenti in tutti questi anni chissà dove sarei finita se mi fossi dovuta fidare soltanto delle foto dei cataloghi!

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