Buone notizie, molto interessanti, arrivano da una recente sentenza della Cassazione.
Decisioni che vanno a schierarsi contro l’ormai diffusissimo “diritto al Photoshop“ che diversi albergatori credono lecito concedersi; cataloghi impeccabili con foto da resort a 5 stelle, immagini ritoccatissime per rendere le sistemazioni più luminose, apparentemente più spaziose e accattivanti.
STOP! Gli ospiti pretendono tutela e la Cassazione corre in soccorso!
Da oggi, previa raccolta di testimonianze e di foto VERE da presentare al giudice, il viaggiatore ha il diritto di protestare e di vedersi risarcire il prezzo pagato per quella camera che non corrisponde alle aspettative create da siti internet e brouchures.
“La stanza è brutta e io non pago!“ …e anzi, nell’eventualità della proposta in una sistemazione alternativa, magari più costosa o lontana, l’ospite “ingannato” può anche chiedere un indennizzo per le spese sostenute e il danno non patrimoniale per la frustrazione dovuta alla vacanza andata a rotoli.
Discussion4 commenti
Davvero? Beh speriamo che questo spinga gli hotel a pubblicizzare immagini più veritiere…
Hai proprio ragione Michela!
Ad ogni viaggio ringrazio l’inventore di TripAdvisor, altrimenti in tutti questi anni chissà dove sarei finita se mi fossi dovuta fidare soltanto delle foto dei cataloghi!
Ciao!! Ti ho nominata per il Liebster Award 4.0, se ti fa piacere partecipare, trovi il regolamento sul mio blog: http://thechictravelogue.blogspot.it/2015/04/liebster-award-40.html e complimenti per il tuo blog 🙂
Grazie per la nomina cara 🙂
Mi fa piacere che il mio blog ti piaccia…parteciperò volentieri