550 km a Est del Madagascar, fra le acque dell’Oceano Indiano, sorge la bella Mauritius, l’isola più orientale di tutta l’Africa, un Paese da scoprire ed esplorare, fra mare turchese e natura esplosiva.
Dove dormire, quando andare e cosa fare…: i miei consigli per una vacanza a Mauritius che non vi deluderà.
In vacanza a Mauritius: dove dormire, quando andare e cosa fare
«Dio creò Mauritius e poi il Paradiso terrestre»
Così scrisse Mark Twain riferendosi a quel fazzoletto di terra verde e rigogliosa in cui, alla fine di maggio, ho avuto la fortuna di atterrare.
Ad accogliermi l’inverno australe alle porte e le temperature estremamente piacevoli di un’isola in cui il freddo non cala mai, nonostante gli alti ed imponenti picchi che caratterizzano la morfologia interna del Paese.
Lungo 58 chilometri e largo appena 47, il territorio mauriziano è vario e ricchissimo, di spiagge bianche e altipiani, di cascate, rilievi e di tracce di antichi vulcani.
Forse, però, non tutti sanno che Mauritius è una e una soltanto, un’isola unica, al singolare, meravigliosa così com’è.
Insieme alla vicina Reunion – anch’essa indipendente – e ad altri isolotti minori, fa parte dell’arcipelago delle Mascarene ma lei, la favolosa Île Maurice, vuole starsene per i fatti suoi e ha tutto il diritto di farlo: non quindi “Le Mauritius” ma semplicemente “Mauritius”, che se già una settimana non basta per visitarla tutta, figuriamoci se ce ne fossero di più.
Quando andare a Mauritius
Il periodo migliore per una vacanza a Mauritius va da fine maggio a fine novembre, in corrispondenza della stagione più secca e “fresca”.
Sebbene qualche acquazzone sia sempre possibile, come tipico degli ambienti tropicali, il cielo è generalmente azzurro e terso, per una tintarella coi fiocchi assicurata.
Le piogge si concentrano invece da dicembre ad aprile quando il caldo diventa importante e l’umidità è davvero elevata.
Cosa vedere e cosa fare a Mauritius
Un po’ Francia e un po’ India, con una certa influenza inglese ma ovviamente Terra d’Africa: l’isola di Maurizio è così, con tutte le sue inflessioni e particolarità, con i suoi usi e abitudini, in un mix originale ma assolutamente perfetto di retaggi culturali passati e autenticità.
A Mauritius si guida a destra ma si parla francese, si mangia speziato ma senza farsi mai mancare le crêpes: la magia dell’atmosfera creola mi ha travolto fin da subito, fra il profumo pungente del curry e il dolce aroma dell’olio di cocco.
Tra le spiagge più belle, la famosa Flic en Flac, la più amata dagli appassionati di immersioni, Belle Mare, dove sorgono numerosi villaggi turistici italiani, Grand Baie, conosciuta anche come la Saint-Tropez di Mauritius e la Penisola di Le Morne, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Una vacanza a Mauritius non è però solo mare: numerose sono le escursioni alla scoperta del suo incredibile entroterra, dove la natura regna sovrana, manifestandosi in tutta la sua potenza e maestosità.
Da non perdere Le Terre dei 7 Colori di Chamarel, delle dune di terra lavica che, grazie ai raggi del sole, si accendono di colore e sfumature (il biglietto costa solo 4 euro, per uno spettacolo unico nel suo genere) e le Cascate di Tamarin, un salto di 300 metri che, atterrando, dà origine a una vera e propria piscina naturale.
Come arrivare a Mauritius
Più o meno 15 ore di viaggio (scalo compreso) separano l’Italia dall’aeroporto dell’isola, situato nell’area sud-orientale del territorio.
Io ho volato con Turkish Airlines, con uno stop ad Istanbul ma sono diverse le compagnie che vi atterrano, persino quelle charter, in partenza da Roma Fiumicino e Milano Malpensa con voli diretti di 10-11 ore.
Dove dormire a Mauritius
Ho trascorso la mia vacanza a Mauritius presso il meraviglioso Veranda Paul & Virginie Resort, sulla spiaggia di Grand Gaube, lungo il versante nord-orientale dell’isola.
Un posto dove tutto è a misura di ospite, dove niente è lasciato al caso, dalla stanza alla spiaggia, dal ristorante alla SPA; una grande famiglia, un gioiellino tropicale, lì dove ho lasciato un pezzettino di cuore.
Eleganza e raffinatezza, gusto e attenzione per i dettagli, in una struttura dal sapore leggermente orientale, sebbene perfettamente amalgamata con l’ambiente circostante, in cui si mangia divinamente e le giornate scorrono lente, fra cocktail freschi e noci di cocco in riva al mare.
Il mio posto preferito al Veranda Paul et Virginie? L’infinity pool che sfiora l’Oceano, dove le acque sembrano incontrarsi e mischiarsi, oltre quella linea che al tramonto diventa quasi impercettibile, confondendo lo sguardo come in un miraggio.