Escursione all’Isola di Wasini in Kenya, culla dello swahili

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Non conoscevo l’Isola di Wasini prima di arrivare in Kenya, prima di leggerla tra le proposte del depliant illustrativo dell’hotel e sentirmela suggerire dai Beach Boys in spiaggia.
Un atollo nel sud-est del Paese, tra le acque dell’Oceano Indiano, a soli 75 km da Mombasa. Facilmente raggiungibile in barca, io l’ho scelta per un’escursione giornaliere, per scoprire qualcosa in più di questo magico territorio dell’Africa Orientale.

Escursione all’Isola di Wasini in Kenya, culla dello swahili

Quando dico “Kenya” penso alla savana e agli animali. Ricordo però anche la gente, i bambini e i villaggi ma allo stesso tempo immagino il mare, l’Oceano Indiano, con le sue acque turchesi e la barriera corallina.
Un Paese dalle mille sfaccettature, da scoprire via terra e via acqua…così come ho fatto anch’io, quando ho deciso di organizzare la mia giornata a Wasini, insieme ad alcuni Beach Boys conosciuti in riva al mare e ad un gruppo di altri turisti.

Partenza al mattino presto e imbarco immediato.
La piroga su cui viaggiamo è così leggera da dondolare più o meno piacevolmente (…de gustibus ;)) seguendo le onde lunghe dell’Oceano sino al largo, dove l’acqua è scura e i fondali profondissimi.
Alla prima sosta ci tuffiamo, armati di maschera e boccaglio, alla scoperta delle bellezze del Parco Nazionale Marino di Kisite-Mpunguti.
Seguiamo la scia delle pinne lasciate dalla guida, a faccia in giù nel blu, esplorando con lo sguardo i meravigliosi coralli per cui quest’area del Kenya è particolarmente famosa.

Per il pranzo poggio piede per la prima volta sull’Isola di Wasini, un atollo piccolo piccolo, lungo appena 7 km e largo 2.
Solo tre sentieri sabbiosi lo percorrono, rendendo possibile muoversi soltanto a piedi o, al massimo, via mare, circumnavigandone il perimetro.
Ad attendermi una tavola apparecchiata, al di sotto di un portico su di una terrazza: molto spartana ma assolutamente splendida nella sua semplicità.
Granchio e gamberoni, verdure al curry e riso al cocco, per un’esplosione d’Africa in bocca, per la gioia delle mie papille gustative.

Forse in pochi sanno che l’Isola di Wasini, con le sue 3.000 anime odierne, fu proprio il luogo in cui, in origine, si svilupparono le prime civiltà swahili le cui tradizioni sopravvivono ancora negli usi e nei costumi della popolazione locale.
Tutto ciò è particolarmente evidente nei dialetti parlati dalla gente, le cui influenze arabe derivano dai primi colonizzatori giunti a Wasini passando per le vicine isole di Pemba e Zanzibar, oggi parte della Tanzania.

Nel pomeriggio ci incamminiamo tra casupole di legno e muretti, fili del bucato tesi in ogni dove e piccoli pozzi per l’acqua.
Gruppetti di bambini sbucano dalle case, incuriositi ed eccitati e come paperelle ci seguono sghignazzando.
Signore al lavoro ci sorridono, con i loro visi dolci invecchiati dal sole mentre alcuni uomini, seduti in cerchio, passano il tempo con un tradizionale gioco da tavolo.

Visitando l’Isola di Wasini non può mancare una passeggiata fino ai giardini di corallo, un fenomeno naturale incredibile ed estremamente affascinante.
Essi, infatti,  a causa del variare della marea, scompaiono e riappaiono periodicamente dai flussi dell’Oceano rendendo il paesaggio unico.
Mi trovo di fronte a centinaia di formazioni grigio fumo che, dal suolo, si innalzano in una straordinaria varietà di forme tutte da fotografare.

Rientrando in barca, ecco la sorpresa!
All’improvviso il timoniere grida “look…look“, indicando qualcosa, in mezzo al mare…e proprio lì, a qualche decina di metri, vedo nuotare una coppia di delfini che, sinuosi, fanno emergere la propria pinna dall’acqua.
Un incontro che mi cambia la giornata, che regala quel qualcosa in più ad un’escursione che già di per sé merita di essere scelta e vissuta, per un tuffo a capofitto nell’Africa vera.

 

 

Federica, 30 anni, made in Friuli. Laureata in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale. Travel addicted per nascita e travel blogger di mestiere, sono alla continua ricerca di nuove esperienze ed avventure da condividere.

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