La Piazza Rossa è il cuore e l’anima di Mosca.
É il simbolo della città nel mondo, quella cartolina che a primo sguardo fa subito pensare alla Russia. É quel posto in cui mi sono ritrovata a passeggiare un giorno di giugno, spiazzata dalla sua immensità, totalmente rapita e affascinata da una particolarità architettonica più unica che rara.
La Piazza Rossa di Mosca, icona della Russia nel mondo
Perchè si chiama Piazza Rossa? Ebbene, la questione è più complicata di quanto si possa pensare!
Il nome “Krasnaja Ploscad” – in lingua originale – nell’antichità significava semplicemente “Bella Piazza” e non aveva nulla a che vedere con il comunismo e il rosso delle mura…tant’è che il Cremlino era addirittura bianco. É solo in seguito che il termine ha cambiato connotazione, andando ad indicare il colore che, oggi, caratterizza questa splendida piazza moscovita.
Cosa vedere nella Piazza Rossa?
Con i suoi 700 metri di lunghezza e 130 di larghezza, la Piazza Rossa è uno spazio immenso, circondato da edifici di stili ed epoche architettoniche diverse. Tutto ciò le conferisce un fascino incredibile, nonché una forte energia, che diventa quasi tangibile attraversandola a piedi, da nord a sud, lasciandosi trasportare da ciò che quelle costruzioni hanno da raccontare.
Io la raggiungo dal lato settentrionale, incontrando per primo il Museo di Storia dello Stato, una struttura neorussa dal colore bordeaux intenso, con le torrette bianche, a punta come cappellini di fata.
Più di un milione di reperti sono custoditi al suo interno, per raccontare la storia dei popoli che hanno occupato la Russia dal paleolitico fino alla fine del XVIII secolo.
Tra i pezzi di maggior valore, diverse opere d’arte appartenute alla reale famiglia Romanov.
Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 19:00 ad eccezione del giovedì e del primo lunedì del mese. Il costo del biglietto d’ingresso è approssimativamente di 5 euro.
Alla sua destra, la Cattedrale di Kazan attira la mia attenzione, sarà forse per il suo cupolone dorato o per quei toni pastello che mi ricordano tanto una torta nuziale.
Essa tuttavia è solo una ricostruzione dell’edificio originario che venne completamente distrutto per ordine di Stalin nel 1936, in previsione della parata dell’Armata Rossa.
Proseguendo verso sud, proprio a metà piazza, mi trovo nel bel mezzo di due importanti must see, entrambi imperdibili ma così diametralmente diversi per stile e significato.
A sinistra, in tutta la sua imponenza, si estende il GUM, che per eleganza e maestosità potrebbe sembrare un museo o la sede di qualche istituzione. Si tratta invece di un gigantesco centro commerciale, il più antico della nazione, di ben 80.000 m2 suddiviso in tre gallerie di tre piani l’una.
Dentro vi trovo tutte le boutique delle grandi firme, negozi di moda e artigianato locale, bar, ristoranti, gelaterie…come se il ventunesimo secolo fosse stato impacchettato in uno scrigno del 1800.
Il Gum è aperto tutti i giorni, alle 10.00 alle 22:00.
Proprio di fronte, con la sua forma squadrata a gradoni sovrapposti, ecco il Mausoleo di Lenin, lì dove è conservato il corpo mummificato del leader della rivoluzione russa. Sebbene siano tante le controversie riguardo al mantenere o meno le sue spoglie in Piazza Rossa, esse per ora si trovano ancora lì e attirano ogni giorno moltissimi visitatori.
Il Mausoleo è aperto tutti i giorni, eccetto il lunedì, dalle 10.00 alle 13.00 e l’entrata è gratuita.
Accanto, un grosso orologio, icona del Capodanno russo, scandisce il tempo dall’alto di una torre rossastra: è il Kuranty, sulla cima della Torre Spasskaya.
Essa rappresenta uno degli ingressi del Cremlino ed è l’unica delle 20 che lo compongono ad affacciarsi sulla Piazza Rossa.
Dulcis in fundo, all’estremo sud, mi affretto per raggiungere LEI, la meravigliosa, la sorprendente, quella che sognavo di vedere da un vita: la Cattedrale di San Basilio.
Mi ci fermo davanti, la guardo, quasi incantata e assuefatta da tutti quei colori e dettagli.
Porte, porticine e finestrelle; archi, linee, e cupoloni tondi a spicchi.
É indubbiamente l’emblema di Mosca, eretta per ordine di Ivan il Terribile su progetto dell’architetto Postnik che, secondo la leggenda, venne accecato subito dopo il termine dei lavori per evitare che potesse concepire un edificio di maggior bellezza.
Non potrei scrivere abbastanza parole per descrivere tutto lo splendore della Cattedrale di San Basilio. Non mi basterebbero gli aggettivi per raccontare ogni sua sfaccettatura, sfumatura e particolarità.
Me ne sto lì, a contemplarla con gli occhi a cuore…ed è semplicemente emozione!