Una sottile striscia di terra collega Grado alla terraferma: una cittadina friulana dalle fattezze veneziane, impreziosita da un dedalo di isolotti che, nel loro insieme, vanno a creare una suggestiva laguna, da scoprire ed esplorare con un’escursione in barca.
L’Isola d’Oro è perfetta per un soggiorno balneare ma anche per essere visitata fuori stagione, grazie a una serie di attrazioni e punti d’interessa storico e artistico.
Arrivare a Grado
Raggiungere Grado è semplice, attraverso l’autostrada A4 Venezia-Trieste oppure l’A23 Tarvisio-Venezia; uscendo al casello di Palmanova, basta poi proseguire sulla statale 352 per circa 18 Km in direzione Grado.
Grado fuori stagione: non solo mare!
Un vasto litorale dorato, il Mar Adriatico e una serie di spiagge attrezzate e funzionali rendono Grado una località balneare ideale per le vacanze in famiglia.
Il Lido di Fido e la Spiaggia di Snoopy accontentano inoltre anche gli amici a 4 zampe, attraverso stabilimenti organizzati apposta per accoglierli, tra ciotole, aree per l’agility, fontanelle e addirittura un servizio di dog sitting.
Ma Grado non è solo mare!
Ho visitato l’Isola d’Oro in una qualsiasi giornata primaverile; ho gironzolato per il suo centro storico durante un bel pomeriggio di sole e cielo azzurro, ma non certo a luglio e mi sono stupita davanti alla sua ricchezza storica e artistica che, spesso, viene trascurata e messa in ombra dall’immagine stereotipata di cittadina di villeggiatura tradizionale.
Il fulcro della vita gradese è Piazza Biagio Marin attorno a cui si sviluppa una zona totalmente pedonale con stradine lastricate, pulite e curate, su cui si affacciano edifici estremamente caratteristici, dal sapore decisamente veneziano.
La “città vecchia” custodisce inoltre antiche strutture paleocristiane, chiese e basiliche ad ingresso libero assolutamente da vedere.
- La Basilica di Santa Eufemia: inserita nella cornice di Campo dei Patriarchi, l’edifico risale addirittura al V secolo. La cosa più bella? I mosaici che rivestono il pavimento, schematici e geometrici di gusto bizantino.
- Il Battistero: proprio adiacente alla Basilica di Santa Eufemia, con la sua caratteristica forma ottagonale.
- Il Lapidario: sede di centinaia di frammenti scultorei ed epigrafi rinvenuti nel castrum gradense.
- La Basilica di Santa Maria delle Grazie: la più antica di Grado. Facile è notare le due fasi costruttive dell’edificio ammirandone i mosaici pavimentali, disposti su doppio livello.
- La Basilica della Corte:un insieme di resti risalenti al IV secolo e venuti alla luce nel 1902, grazie ai lavori di restauro della piazza. Rimangono tratti di pavimentazione con decori geometrici e nomi, alcuni sarcofagi e accenni dei muri che scandivano la pianta dell’edificio.
Uscendo dal centro storico è bello passeggiare lungo la darsena, tra le barche ormeggiate e i pescatori. L’aria sa di mare e di salsedine mentre il profumo di quelche bel piatto di pesce fresco, appena cucinato, sgattaiola fuori dai localini sparsi un po’ ovunque ma particolarmente concentrati ai lati della pedonale.
Mangiare a Grado
I sapori della tavola a Grado arrivano direttamente dall’Adriatico: brodetti, seppioline in tegame o ripiene e il tipico rombo alla gradese.
Non manca però la carne con primi di pasta fatta in casa tagliata a strisce, condita con sughi d’arrosto e selvaggina, o gli gnocchi di semolino e patate arricchiti con le susine e conditi con burro fuso e cannella.
Onnipresente la polenta e diffusissime le minestre di verdure, coma la jota, fatta di fagioli, crauti e cotenne di maiale.
E per qualcosa di più semplice? Io ho pranzato in un coloratissimo ristorantino in centro, “In Stralonga“, con tanti tavolini esterni e sedie arcobaleno.
In menù, oltre alle pietanze della tradizione, tante pizze buonissime e dall’aspetto davvero invitante.